Speleo Club Ribaldone - Genova

Gruppo speleologico fondato nel 1970

30/01/2005: Buranco di Bardineto

Domenica 30 Gennaio, uscita al Buranco di Bardineto


Partecipanti: Alessandro, Riccardo (Ribaldone) + Erika, Francesca, Franco, Gianluca, Ilaria, Juri, Stefania M., Stefania P. (Martel)

Appuntamento ore 7.30, puntualissimi si parte destinazione Bardineto. Decidiamo di fermarci all’autogrill per una sana colazione. L’intuizione non è delle migliori visto la presenza di una decina di pullman carichi di ultrasessantenni assatanati alla conquista del bar. La qualcosa pero’ non ci torna nemmeno troppo male in fondo, se non fosse per Franco che dopo mezzo secondo di ritardo inizia a telefonarci per sapere a che punto siamo. Nonostante tutto arriviamo a destinazione con solo un quarto d’ora di ritardo sulla tabella di marcia e per nostra fortuna gli speleo savonesi che ci accompagneranno al Buranco non sono ancora arrivati. Tempo di prendere l’ennesimo caffè nel tentativo di svegliarsi e si va. La grotta è a qualche minuto di cammino attraverso il sentiero da dove posteggiamo, l’aria è fresca, ci sono zero gradi ma si sta piuttosto bene, la giornata è limpida e il sole splendente ci scalda. Arriviamo all’ingresso del Buranco di Bardineto e ci appropinquiamo alla discesa non dopo aver scattato una serie di fotografie dei nostri “bellissimi” primi piani per completare l’album delle figurine (se non fosse che non si puo’ scendere nel turpiloquio so io di che genere di figurine si tratterebbe…)

Il piccolo ingresso si slarga subito in una stanza dalla quale scendiamo per uno scivolo aiutandoci con una corda. Il primo passaggio non miete vittime, e arriviamo a una zona molto concrezionata nella quale si stanno svolgendo dei lavori di studio e infatti parecchie zone sono segnalate dal classico nastro bianco-rosso.. Attraversando una piccolo cunicolo concrezionato arriviamo al primo pozzo che Franco arma per permettere la nostra discesa. Arrivati sul fondo si deve attraversare un piccolo laghetto con un traverso alquanto precario. O forse del tutto inesistente? Franco e Adele (la nostra guida savonese) sono già all’altra sponda, Gianluca nel tentativo di dare un aiuto disarma il traverso armato su una stalattite che ha deciso nel frattempo di ritirarsi (???), Stefania M. passa incolume (that’s incredibile!), Stefania P. la segue a ruota, Francesca salta come un camoscio da una concrezione all’altra, arrivano Ilaria e Erika che decidono di passare da un’altra parte “attaccandolo alle spalle” Ilaria rimane appollaiata su una micro porzione di terraferma “alleopardandosi” sulla parete e conquistando così la tanto agoniata riva. Erika prendendo spunto dal numero da circo si attacca a una concrezione che prima non c’ era (???) e raggiunge il resto del gruppo. Al solito a chiudere il gruppo Alessandro e Riccardo ci umiliano agili come gazzelle passando in un nano secondo.

Arriviamo al primo pozzo da risalire, splendidamente concrezionato che spiace doverlo sfiorare e infatti Stefania M. decide di spalmarcisi sopra con le ginocchia per evitare di deturparlo. Piccolo traverso e si scende per un altro pozzetto. Serie di fotografie alla base della splendida scenografia che questo pozzo propone e si prosegue verso il fondo della grotta. Altro pozzetto da affrontare, nel mentre dissertazioni varie tentano di attribuire un nome ad una concrezione alle nostre spalle, chi dice che sembra un gallo chi afferma che somiglia ad una murena, optiamo per un "murallo" e siamo tutti contenti.

Franco e Adele scendono per primi, da sotto Franco inizia a dire che chi vuole una volta arrivato sul fondo puo’ togliere l’imbrago che proseguendo non necessario. Da sopra c’è chi capisce che chi vuole puo’ scendere senza imbrago (???) al fondo del gruppo c’è chi ha capito che in fondo al pozzo c’è un drago (??? ^__^)

Scendiamo tutti e proseguiamo verso la sala finale dove a detta della guida potremo fermarci a mangiare qualcosa. Nel frattempo si è già fatta l’una senza che ce ne siamo resi conto.

C’è da affrontare una piccola strettoia abbastanza facile visto l’aiuto della forza di gravità e proseguiamo nelle viscere della terra scoprendo piccolissimi cristalli che ci fanno scattare una serie di fotografie degne di nota. Arriviamo quindi alla sala suddetta per il rifocillamento e ne approfittiamo per scarburare, approfittando anche dell’acqua per riempire le carburine. Ne sa qualcosa Erika che per allietare il gruppo decide di scomodare il Grande Capo facendo inorridire la nostra accompagnatrice.

Adele ci informa che il Buranco è stato scoperto nel 1986 dal loro gruppo e che ci sono ancora molti rami da esplorare, decidiamo così di farci un’idea di quello che potrebbe ancora esserci avventurandoci per un cunicolo dove abbandoniamo i sacchi speleo che recupereremo al nostro ritorno e arrampicandoci per una serie di rocce che tanto stabili non sono. Stefania P. infatti si rende conto di essere appoggiata sul nulla assoluto e sconsiglia a chi sta dietro di proseguire, Stefania M., pesando tre volte Stefania P., di certo non se lo fa dire due volte e si decide così di tornare indietro per andare a vedere un’altra parte dove a detta della guida c’è un laghetto e poi un sifone invalicabile. C’è pero’ da affrontare un passaggio in contrapposizione abbastanza ostico, e il gruppo si arena nella decisione da prendere. Alla fine la saggia Ilaria suggerisce che proseguono solo quelli che se la sentono, visto che non è un passaggio obbligato ma pura e semplice curiosità. Riccardo e Gianluca si apprestano quindi a dare una mano a chi deciderà di passare. Alla fine quasi tutti decidono di passare per andare a vedere il lago e nel mentre Ilaria compie un numero da circo degno di nota che ancora oggi sarà allo studio della scientifica per riuscire a carpire quale possa essere stato il suo segreto. Che abbia le ventose sulla schiena? Che abbia gli occhi anche sulla testa in grado di localizzare stalattiti alle sue spalle grandi quanto un pugno? Che abbia trovato il sistema per sfidare la forza di gravità? Sta di fatto che la nostra Ila ha fatto un baffo a Manolo.

Nel frattempo Stefania e Francesca decidono di incrocchiarsi in un cunicolo tentando anche di scivolare in acqua. Ma noi, dobbiamo sempre avere questo rapporto conflittuale con l’acqua? Non faremmo prima a fare i sommozzatori?

Arrivati al lago quasi tutti, c’è chi suggerisce addirittura di fare il bagno, Riccardo si sta già spogliando quando Papà-Juri lo rimprovera e gli suggerisce di vestirsi. Ilaria e Riki sono un po’ delusi ma accettano i consigli del nostro Speedy Juri. Nel frattempo urla sconnesse giungono alle nostre orecchie, Erika sta soccombendo sotto l’attacco di Alessandro che la sta spalmando di argilla sulla faccia. Tutto questo dopo essersi avventurata gatton-gattoni sul bordo del lago ed essere stata docciata da una raffica di pietre scagliate a pelo d’acqua da quei due simpaticoni di Franco e Riccardo.

Finita la performance si decide di tornare indietro e riaffrontare quello che da Ilaria è stato soprannominato “passaggio della morte” che pero’ al ritorno affrontandolo dal basso risulta essere facile per tutti o quasi, se non fosse che Stefania M. sta perdendo le forze dal ridere dopo che Alessandro l’ha dipinta in faccia negli occhi e persino sui denti di argilla. Conquista di nuovo il gruppo con una tonalità variabile tra il color cappuccino e l’ebano. Approfitta di una pozza d’acqua per sciacquarsi il viso ma manca la crema idratante per completare la cura di bellezza improvvisata.
Finito il momento-delirio si decide di tornare indietro. Arrivati alla strettoia questa volta la forza di gravità non è nostra amica, purtroppo pero' esiste e bisogna affrontarla. Dopo vari tentativi tutti riusciamo a uscire in superficie. Riccardo opta per la strada alternativa e si arrampica per un passaggio parecchio esposto. Con sorpresa di Stefania che prima di infilarsi n




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